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Introduzione: La paura infondata degli esami radiologici

La radiologia è una disciplina fondamentale per la diagnosi di molte patologie, ma spesso è circondata da pregiudizi e convinzioni errate. Molte persone evitano esami diagnostici per paura delle radiazioni o perché ritengono che siano inutili o pericolosi.

In realtà, le moderne tecnologie radiologiche sono sicure, precise e fondamentali per la prevenzione e il monitoraggio di numerose condizioni mediche. In questo articolo, analizzeremo i principali falsi miti legati alla TAC, alla risonanza magnetica e alle radiografie, facendo chiarezza su cosa sia realmente rischioso e cosa no.

Mito 1: “La TAC e le radiografie sono pericolose perché emettono troppe radiazioni”

Uno dei timori più diffusi riguarda l’esposizione ai raggi X durante una TAC o una radiografia. È vero che questi esami utilizzano radiazioni ionizzanti, ma le dosi impiegate sono estremamente basse e controllate.

Le apparecchiature di ultima generazione riducono al minimo la quantità di radiazioni necessarie per ottenere immagini dettagliate, rispettando rigorosi standard di sicurezza. Inoltre, le dosi di radiazioni impiegate in un esame diagnostico sono molto inferiori rispetto a quelle che una persona accumula in un anno attraverso l’esposizione naturale all’ambiente.

Per esempio, una radiografia al torace emette una dose di radiazioni paragonabile a quella assorbita in pochi giorni di esposizione al fondo naturale terrestre. Una TAC del torace equivale a pochi mesi di esposizione naturale e viene prescritta solo quando strettamente necessaria per una diagnosi accurata.

Mito 2: “La risonanza magnetica è pericolosa e causa effetti collaterali”

A differenza della TAC e delle radiografie, la risonanza magnetica non utilizza radiazioni ionizzanti. Questo esame sfrutta campi magnetici e onde radio per ottenere immagini dettagliate degli organi e dei tessuti.

Non ci sono prove scientifiche che dimostrino effetti collaterali dannosi derivanti dall’uso della risonanza magnetica nei pazienti senza controindicazioni specifiche. Tuttavia, esistono alcune precauzioni per chi ha dispositivi metallici impiantati nel corpo, come pacemaker, protesi metalliche o schegge ferromagnetiche. In questi casi, è necessario informare il medico prima dell’esame per verificare la compatibilità con la risonanza.

Mito 3: “La mammografia è dannosa e può favorire il tumore al seno”

Alcune donne evitano la mammografia perché temono che le radiazioni possano aumentare il rischio di tumore al seno. In realtà, la dose di radiazioni impiegata è estremamente bassa e i benefici della diagnosi precoce superano di gran lunga i potenziali rischi.

Le moderne mammografie digitali e la tomosintesi 3D offrono immagini più dettagliate con un’esposizione ancora minore alle radiazioni. Questo esame è attualmente il metodo più efficace per individuare tumori in fase precoce, aumentando significativamente le possibilità di cura.

Mito 4: “Dopo una radiografia o una TAC, le radiazioni restano nel corpo”

Molte persone credono che le radiazioni assorbite durante un esame diagnostico rimangano nel corpo a lungo. Questo non è vero: le radiazioni emesse da una TAC o da una radiografia non si accumulano e non lasciano tracce nell’organismo.

Dopo l’esame, il corpo non trattiene alcuna radiazione residua, e non c’è alcun rischio per chi sta vicino al paziente.

Mito 5: “La TAC è sempre meglio di una radiografia”

La TAC fornisce immagini più dettagliate rispetto alla radiografia, ma non sempre è necessaria. La scelta dell’esame dipende dal tipo di indagine richiesta dal medico.

In molti casi, una semplice radiografia è sufficiente per una diagnosi accurata, con una dose di radiazioni molto più bassa rispetto alla TAC. Per esempio, per una frattura o un problema ai polmoni, una radiografia può fornire informazioni adeguate senza bisogno di una TAC.

Mito 6: “Non si deve mai fare più di una radiografia all’anno”

Non esiste un limite rigido sul numero di radiografie che una persona può eseguire. La quantità di radiazioni assorbite è sempre calcolata per garantire la sicurezza del paziente.

Se il medico ritiene necessario ripetere una radiografia, significa che i benefici dell’indagine superano qualsiasi ipotetico rischio. Il principio di giustificazione medica guida sempre la scelta di eseguire un esame radiologico.

Mito 7: “Non posso fare la risonanza magnetica perché ho un tatuaggio”

Alcuni temono che i tatuaggi possano riscaldarsi o causare ustioni durante una risonanza magnetica. Questo poteva essere un problema con i vecchi inchiostri contenenti particelle metalliche, ma oggi i tatuaggi non rappresentano quasi mai una controindicazione.

Se hai un tatuaggio molto esteso o fatto con inchiostri particolari, informa il medico prima dell’esame, ma nella maggior parte dei casi non ci saranno problemi.

Conclusione: fidarsi della scienza per una diagnosi sicura e accurata

Le tecnologie radiologiche moderne sono sicure ed essenziali per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di numerose patologie. Evitare un esame per paura infondata può compromettere la diagnosi precoce di malattie gravi e ridurre le possibilità di guarigione.

L’Istituto di Radiologia San Giorgio utilizza apparecchiature all’avanguardia per minimizzare l’esposizione alle radiazioni e garantire esami diagnostici accurati e sicuri.

Se hai dubbi o timori sugli esami radiologici, parlane con il tuo medico o con il nostro team di specialisti. La tua salute merita risposte affidabili basate su evidenze scientifiche.

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